La fanciulla tartaruga – Maria Grazia Insinga
25,00€
Maria Grazia Insinga, La fanciulla tartaruga, Viaggi ad alta voce, illustrazioni di Stefano Mura, Fiorina Edizioni, Varzi, settembre 2018. Volumetto a leporello stampato e imbastito manualmente a fisarmonica in Italia, ciascuna copia è firmata a matita dall’editore.
Spedizione in Italia: gratuita con Raccomandata pieghi di libri.
Sinossi: Un viaggio incantato e stupefacente tra natura e cultura, sul filo dell’allusione e della citazione dotta accanto all’aspetto godibilissimo del puro racconto e di un’iconografia particolarmente evocativa che dialoga e contrappunta finemente il testo. Un libro pieno di grazia, un piccolo scrigno custode di una storia preziosa.
Se la punteggiatura è funzionale alla lettura silenziosa – e la fanciulla tartaruga ne è totalmente priva – si comprende, allora, il sottotitolo “viaggi ad alta voce” che suggerisce la modalità elettiva per la comprensione a vantaggio di un ascolto attento e non distratto come quello indotto dalle tecnologie e dalla società di massa. Un poème en prose o, meglio ancora, una favolesìa adatta ai grandi e ai bambini, se i grandi leggeranno per loro ad alta voce.
Descrizione
Spedizione in Italia: gratuita con Raccomandata pieghi di libri. Volumetto a leporello stampato e imbastito manualmente a fisarmonica in Italia, ciascuna copia è firmata a matita dall’editore.
- AUTORE: Maria Grazia Insinga
- TITOLO: La fanciulla tartaruga, Viaggi ad alta voce
- ILLUSTRAZIONI: Stefano Mura
- COLLANA: Carnet – 1
- EDIZIONE: settembre 2018
- ISBN: 9788899868284
- CARATTERISTICHE: carnet de voyage a leporello in stampa digitale su carta pesante opaca (250 gr), copertina rigida illustrata con titolo sul dorso. Interno: 12 carte (o fogli) di cm 15×20 stampate sul recto a fisarmonica (o zig zag), sei le tavole a piena pagina. Allegata all’interno del libro – inserita in apposita taschina fissata sulla terza di copertina – una cartolina di cm 13 x 19 con nota dell’autrice dal titolo Nostografia in versi, sinossi e biografie.
- MAGGIORI INFORMAZIONI: Le 12 pagine, dispiegate, misurano 240 cm. Libro oggetto stampato, imbastito e rilegato a mano in Italia.
- CONDIZIONI DEL LIBRO: Nuovo.
- PESO: 240 gr.
- SINOSSI: Un viaggio incantato e stupefacente tra natura e cultura, sul filo dell’allusione e della citazione dotta accanto all’aspetto godibilissimo del puro racconto e di un’iconografia particolarmente evocativa che dialoga e contrappunta finemente il testo. Un libro pieno di grazia, un piccolo scrigno custode di una storia preziosa.
Se la punteggiatura è funzionale alla lettura silenziosa – e la fanciulla tartaruga ne è totalmente priva – si comprende, allora, il sottotitolo “viaggi ad alta voce” che suggerisce la modalità elettiva per la comprensione a vantaggio di un ascolto attento e non distratto come quello indotto dalle tecnologie e dalla società di massa. Un poème en prose o, meglio ancora, una favolesìa adatta ai grandi e ai bambini, se i grandi leggeranno per loro ad alta voce. - MARIA GRAZIA INSINGA*: vive in Sicilia dove insegna Pianoforte presso le Acquedolci dell’Istituto “G. Verga”. Dopo la laurea in Lettere moderne e gli studi musicali, si dedica all’attività concertistica e al censimento, alla trascrizione e all’analisi dei manoscritti musicali del poeta Lucio Piccolo. Nel 2014 idea il Premio di poesia per i giovani La Balena di ghiaccio dedicato al poeta e psicoanalista Basilio Reale; nel 2019 idea il Premio Lighea per la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella e con il sostegno dell’Assessorato per i Beni Culturali e l’identità siciliana. Ha pubblicato tre libri di poesia: Persica (Anterem, 2015), Etcetera (Fiorina, 2017), Ophrys (Anterem, 2017). Nel 2019 la raccolta inedita Tirrenide vince la XXXIII edizione della sezione storica del Premio Lorenzo Montano. – * biografia aggiornata al novembre 2019.
- STEFANO MURA*: vive in Lombardia. Dopo la laurea al Politecnico di Milano lavora come architetto. Nel 2017 ha iniziato a occuparsi di fumetti e illustrazione. Ha realizzato storie brevi da Poe e Puskin per Menhir edizioni. Nel 2018 illustra per Fiorina La fanciulla tartaruga, un poème en prose di Maria Grazia Insinga o, meglio ancora, una favolesìa. Nel 2019 disegna per EBS edizioni il fumetto L’isola sbagliata, tratto dall’omonimo lungometraggio cinematografico del regista Giorgio Magarò. – * biografia aggiornata al novembre 2019.
- NOTE: con Leporello o Concertina si intende un libretto costituito da una striscia di carta più o meno lunga piegata a fisarmonica. Il termine deriva dall’omonimo personaggio del Don Giovanni di Mozart che, durante la famosissima aria “Madamina, il catalogo è questo”, recita l’elenco delle imprese amorose del padrone leggendo i nomi delle donne amate da un foglio piegato in forma di libro a soffietto.
- LEPORELLI PER PASSIONE: scatole piccole per oggetti curiosi. Il Leporello è libro e non libro. Infatti, una volta dispiegate le sue pagine, assumerà le sembianze di un nastro volante, grazie al quale sorvolare paesaggi sempre meno familiari, fino a farsi reconditi e futuribili. Ali di carta assemblate a mano per un gioco talvolta mirabile come tanti granelli di sabbia sospinti dal vento all’insegna di parole e segni provenienti di lontano, lo sguardo curiosamente rivolto verso un mondo in profonda trasformazione.
Ranieri Teti
Un’opera accesa. Un’ascesa. Polifonica. Tanto evocativa, immaginifica e aperta nella costruzione, quanto precisa e decisamente radicale nella scelta del lessico. Tanto perturbante nei temi quanto essenziale nelle parole. Come se il bordo bianco del “leporello” che la ospita fosse la presa del respiro prima dell’apnea in cui ci trascina Maria Grazia Insinga, oppure la cornice ideale per le immagini di Stefano Mura, colorate di sogno, della parte più con- creta e insieme fantastica del sogno. Questa preziosa e curatissima edizione di Giovanni Fassio non contiene premesse né testi esplicativi: sono in tutto bastevoli parole e segni.
“La fanciulla tartaruga” è coerente con gli intendimenti che da tempo sono distintivi dell’autrice, che scrisse di sé, molto prima di questa pubblicazione: “quando la notte scuote le ossa, oscillo come una scultura di Calder contigua al cosmo per divina differenza e mi espando, discontinua. (…) È in questo percorso che la parola sancisce la sua definitiva volontà a distaccarsi dal noto per rivolgersi all’ignoto irresistibile, alla sua musica, alla residua flagranza della luce, alla porta azzurra”.
Proprio così, in questo libro il cosmo esprime una musica irresistibile, tradotta in parole. Succede che un sogno si incarni nel testo. Siamo di fronte a una miniera stellare, a una favola in prosa poetica, scritta con il linguaggio sovversivo della poesia quando dimostra di essere pura grandezza. Tutto ha il suono di una lontananza, qui tutto diventa viaggio, dove la curvatura spazio-tempo diventa la curvatura del pensiero. Da un punto di vista stilistico, la quasi completa assenza di punteggiatura, brillando solo la presenza di alcuni punti interrogativi o esclamativi, rafforza la considerazione che Insinga sia riuscita a incidere nel corpo del testo la forma viva di un’euforia linguistica.
Ne sono testimonianza i cambi di carattere, tra il corsivo e il tondo, in cui fatalmente si percepisce la differenza tra narrato sotteso e pensiero, come tra un frammento di finissima filigrana e un tutto, nell’idea che si costituisce come generativa della storia. Sì, è una storia, quella di una fanciulla lasciata sola, di una tartaruga attraversata da una freccia, di un gatto filosofico, in cui vorticosamente si viaggia da fermi, si viaggia “ad alta voce” partendo dalla “biblioteca delle meraviglie”, con tutto il sapere che contiene. Dove letteratura e geografia si fondono, dove citazioni e luoghi si confondono.
È prosa, è poetica e, talmente avveniristica e inaudita, che arriva da un preciso futuro e allo stesso tempo da un improbabile e irrealizzabile giorno: il 29 febbraio 2027.
Recensione riportata su Trasversale