Articoli, Recensioni
Una visionaria del suono
Maria Grazia Insinga, “La fanciulla tartaruga” Recensione di Giorgio Galli Un libro che è una favola, e anche una poesia. Una favolesìa, lo definisce l’autrice. Va letto ad alta voce, o come se lo si leggesse ad alta voce. Non c’è punteggiatura, perché la lettura ad alta voce ha il compito di creare la propria punteggiatura. Come certi libri di Cortázar, richiede una collaborazione attiva da parte del lettore, che è chiamato a prestare allo snodarsi delle parole il suo fraseggio,…
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E non mi fermo #5
Recensione di Anna Maria Curci Ci sono libri – ho avuto modo di sperimentarlo più volte – che sanno attendere il momento in cui saranno letti, percorsi, esplorati perché possano dispiegare una rete di associazioni e richiami, e perché, soprattutto, possano far risuonare e risplendere tutta la loro bellezza-verità. Questo è senz’altro il caso dei “viaggi ad alta voce” narrati, illustrati, fatti librare in La fanciulla tartaruga di Maria Grazia Insinga, un libro che fa confluire più registri, più vie…
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Maria Grazia Insinga, La fanciulla tartaruga. Viaggi ad alta voce. Disegni di Stefano Mura
Recensione di Anna Maria Curci Articolo originale su Poetarum Silva – Foto di Maria Grazia Insinga: “Lu e Indigo Z” Ci sono libri – ho avuto modo di sperimentarlo più volte – che sanno attendere il momento in cui saranno letti, percorsi, esplorati perché possano dispiegare una rete di associazioni e richiami, e perché, soprattutto, possano far risuonare e risplendere tutta la loro bellezza-verità. Questo è senz’altro il caso dei “viaggi ad alta voce” narrati, illustrati, fatti librare in…
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Ranieri Teti su La ragazza tartaruga di Maria Grazia Insinga
Di Ranieri Teti – fonte: Trasversale Un’opera accesa. Un’ascesa. Polifonica. Tanto evocativa, immaginifica e aperta nella costruzione, quanto precisa e decisamente radicale nella scelta del lessico. Tanto perturbante nei temi quanto essenziale nelle parole. Come se il bordo bianco del “leporello” che la ospita fosse la presa del respiro prima dell’apnea in cui ci trascina Maria Grazia Insinga, oppure la cornice ideale per le immagini di Stefano Mura, colorate di sogno, della parte più concreta e insieme fantastica del sogno….
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Nostografie in versi
È anche grazie alle tecnologie della parola e in particolare al rito laico della tv che oggi comprendiamo l’importanza della tradizione orale nella formazione secolare dell’opera scritta. In questo maldestro recupero dell’oralità dominato dai media – dopo un lungo periodo in cui la civiltà era caduta nella dimensione plumbea della scrittura privata di prosodia e ritmo – si colloca “La fanciulla tartaruga”: poème en prose o, meglio ancora, favolesìa. Qui i segni tentano di sfuggire al recinto della scrittura e, vocati a un ritorno alla dimensione orale, si lasciano sedurre da un’invincibile prosodia.Non esiste punteggiatura: quasi fosse un plumbeo intralcio al sé. D’altronde, se la punteggiatura è funzionale alla lettura silenziosa…
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