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Nostografie in versi

Di Maria Grazia Insinga - Presentazione di "La fanciulla tartaruga"

La vista isola gli elementi, l’udito li unifica. Mentre la vista pone l’osservatore al di fuori di ciò che vede, a distanza, il suono fluisce verso l’ascoltatore. A differenza della vista, che seziona, l’udito è dunque un senso che unifica.

Walter J. Ong

È anche grazie alle tecnologie della parola e in particolare al rito laico della tv che oggi comprendiamo l’importanza della tradizione orale nella formazione secolare dell’opera scritta. In questo maldestro recupero dell’oralità dominato dai media – dopo un lungo periodo in cui la civiltà era caduta nella dimensione plumbea della scrittura privata di prosodia e ritmo – si colloca “La fanciulla tartaruga”: poème en prose o, meglio ancora, favolesìa. Qui i segni tentano di sfuggire al recinto della scrittura e, vocati a un ritorno alla dimensione orale, si lasciano sedurre da un’invincibile prosodia.Non esiste punteggiatura: quasi fosse un plumbeo intralcio al sé. D’altronde, se la punteggiatura è funzionale alla lettura silenziosa e la fanciulla tartaruga è totalmente priva di punteggiatura, è chiaro, allora, il sottotitolo – viaggi ad alta voce – che suggerisce la modalità elettiva per la comprensione. Ad alta voce – sicché tu goda ascoltando la voce delle Sirene (Odissea, XII, 52) - pertanto, si svilupperà l’inclinazione a un ascolto attento e non distratto come quello naturalmente indotto dalle tecnologie e dalla società di massa. Intonazione, ritmo, durata e accento sono ciò che conferiscono significato alla parola anche quando questa è scritta.

I tratti sovrasegmentali sono, in fondo, simili al fraseggio musicale e agli armonici, i suoni acuti e meno intensi di un suono fondamentale, che in musica determinano, tra l’altro, il riconoscimento del timbro di uno strumento.Così come in musica esiste una acquisizione del senso tonale che consente all’ascoltatore occidentale di completare armonicamente, anticipandola, una melodia tonale sconosciuta, esiste nella lettura di un testo verbale scritto una sorta di acquisizione prosodica per via della quale un lettore è capace di trovare il significato corretto dei segni e la corretta separazione delle parti del discorso grazie all’ascolto attento nell’atto della lettura ad alta voce seppure il testo in questione sia caratterizzato dall’assenza di interpunzione.

Leggere ad alta voce assimila, dunque, l’atto della lettura a quello dell’ascolto in musica. La fanciulla tartaruga si ribella alla “civilizzazione” emotiva della comunicazione di cui parla il linguista Otto Jespersen e che ha allontanato il parlato dal canto. Lasciate che una persona cara vi legga questo carnet de voyage ad alta voce: rileggendo, un giorno, riascolterete ancora quel canto, quella voce. La voce è il corpo del pensiero e non c’è nulla di più affascinante che ascoltare i tratti sovrasegmentali e gli armonici del corpo di chi legge. Il carnet de voyage scritto da Maria Grazia Insinga e illustrato da Stefano Mura è un viaggio incantato e stupefacente tra natura e cultura, sul filo dell'allusione e della citazione dotta che, accanto all'aspetto godibilissimo del puro racconto e di un'iconografia particolarmente evocativa, dialoga e contrappunta finemente il testo.

Un libro pieno di grazia, un piccolo scrigno custode di una storia preziosa. Festina lente, ma non troppo lentamente, potete prenotare ora, con uno sconto del 15%, qui. La FanciullaTartaruga vi aspetta al BookPride18 di Genova dal 28 al 30 settembre - Palazzo Ducale, Stand 78 - insieme alle altre creazioni Fiorina di Giovanni Fassio.

Maria Grazia Insinga vive in Sicilia dove insegna Pianoforte presso le Acquedolci dell’Istituto “G. Verga”. Dopo la laurea in Lettere moderne e gli studi musicali, si dedica all’attività concertistica e al censimento, alla trascrizione e all’analisi dei manoscritti musicali del poeta Lucio Piccolo. Ha pubblicato tre libri di poesia: Persica (Anterem, 2015), Etcetera (Fiorina, 2017), Ophrys (Anterem, 2017).

Stefano Mura vive in Lombardia dove lavora come architetto. Dopo la laurea al Politecnico di Milano, si occupa di fumetti e illustrazione. Ha partecipato al RainBowie festival, ha pubblicato due storie a fumetti da E. A. Poe e A. S. Puškin (Menhir edizioni, 2017) e ha in preparazione un graphic novel.

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