Estratto dell'articolo riguardante il nostro libretto alla leporello apparso, a firma Serena Simula, sul quotidiano La Provincia Pavese in data 5 aprile 2016, pagina 46: Il libro di Francesco Gatti anticipa l'Atlante a cura del museo della scienza. Storie e Curiosità dei lepidotteri oltrepadani.
L'uscita è prevista per la fine di aprile, il piccolo gioiellino è intitolato Le farfalle diurne della Valle Staffora. L'autore è Francesco Gatti, operatore del museo di scienze naturali di Voghera (PV) che in attesa della pubblicazione l'anno prossimo dell'Atlante delle farfalle dell'Oltrepò Pavese, ha deciso di proporre un piccolo assaggio di quanto si potrà trovare poi sul manuale compilato dal museo.
Grande appassionato di lepidotteri e presidente della neonata associazione "Iolas" per lo studio e la conservazione delle farfalle, Gatti ha messo a disposizione il suo archivio fotografico realizzando iValle Staffora (24 pagine, 17 euro) si può acquistare sul nostro sito, un agile libretto che può essere utile a chi volesse dedicarsi all'osservazione delle farfalle in zona: << Chiarisco subito - ha detto l'autore - che non si tratta di un lavoro esaustivo o di una guida scientifica. Il progetto nasce come un libro-oggetto, un bel pensiero da regalare a qualche amico appassionato e non certo come una raccolta scientifica, cosa che invece sarà l'Atlante a cui stiamo lavorando dal 2010 con l'equipe del museo. Al suo interno ho inserito le immagini più belle a mia disposizione, che non ritraggono certo tutte e cento le specie di farfalle attestate in Valle Staffora >>. Zona ricchissima di lepidotteri, la Valle Staffora ospita tante specie autoctone ma anche alcune che arrivano da molto lontano: una di queste è la sudafricana Licenide del geranio [...].
Il presente libretto alla leporello curato da Francesco Gatti - primo di una serie da noi dedicata allo stato della natura oggi in Valle Staffora - riporta per la prima volta l'elenco inedito (o check-list) delle specie di Farfalle diurne presenti in Valle Staffora (Oltrepò Pavese). Il periodo di osservazione e raccolta dati va dal 2010 al 2015. Nella lista o chek-list trovano inoltre spazio non solo le specie di comparsa occasionale ma anche quelle da ritenersi oramai "scomparse" in quanto, da anni, non più segnalate (vedi il caso della meravigliosa Nymphalis antiopa).
Qui di seguito riportiamo un estratto dell'articolo a firma Serena Simula2017, apparso su La Provincia Pavese il 5 aprile 2016 dal titolo: Le meravigliose farfalle della Valle Staffora.
Oltre a quelle che arrivano dall'estero, in zona non mancano nemmeno gli esemplari a livello europeo come la Maculinea del timo [...]. Più comuni ma altrettanto belle, in zona si vedono spesso la Cavolaia maggiore (Pieris brasicae, un tempo così numerosa da rappresentare un pericolo per la coltivazioni orticole e oggi in continua diminuzione) e la Icaro (Polyommatus icarus): appartenente alla famiglia dei licenidi (le "azzurrine" come le chiamano in molti), abbellisce il paesaggio della valle nelle sue zone più incontaminate, mentre è in diminuzione nelle aree di maggior presenza antropica.
L'Oltrepò, di cui la Valle Staffora fa parte, è una delle zone più ricche dal punto di vista della popolazione dei lepidotteri: << Grazie alla sua posizione favorevole, a cavallo Europa Continentale e Mediterranea, a due passi dall'Appennino - ha detto Gatti - l'Oltrepò è una zona in cui è possibile incontrare qualcosa come 120 specie: un numero enorme, se si considera che nell'intera Gran Bretagna ce ne sono soltanto 56 e che in tutta Italia ne possiamo osservare 280, vale a dire poco più del doppio >>.