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Fiorina Edizioni - Una prospettiva eco-editoriale e poetica

Intervista di Grazia Calanna a Giovanni Fassio
Articolo originale su l'EstroVerso

Intervista a Giovanni Fassio - Fiorina Edizioni

C’è un aneddoto legato alla nascita della vostre edizioni?
Più che di un aneddoto, dovrei parlare di un miracolo. Fiorina edizioni nasce nel 2006 a Varzi, nell'Oltrepò pavese, come stamperia d'arte e casa editrice di qualità legata in primo luogo alle scienze naturali in una prospettiva eco-editoriale. E questo, credetemi, è già un piccolo miracolo da raccontare.

Qual è la vostra linea editoriale e precipuamente in quale direzione si muove?
Fiorina è un progetto editoriale che sogna cercando di tenere i piedi per terra, tra passione e lavoro duro (leggi “durissimo”). Mi piacerebbe, un giorno, poterlo definire "lucida follia". La parola d'ordine è senza dubbio “qualità”. Questo è il principio guida che ci muove, oltre all'ideale dell'originalità, la stessa che Bobi Bazlen chiamava “primavoltità”. La mia è una casa editrice che oggi si definirebbe “di nicchia”, benché la nostra intenzione sia quella di offrire arte e poesia al più vasto pubblico possibile. In quest'ottica abbiamo una severa attenzione a mantenere accessibili i costi delle opere che realizziamo. L’interesse spazia dall'ambito naturalistico e più largamente scientifico all'arte figurativa e alla poesia. La bellezza ha il potere dello stupore e del rapimento: questo è quello che muove e commuove.

Quali (attualmente) le vostre ‘collane’?
Ci sono diverse collane che vivono ai confini tra arte e artigianato: Le Lune, Isolario, Gattoparderie, Musealia, Jazz. E altre rivolte ad argomenti a me cari come entomologia ed erpetologia. Il nostro fiore all'occhiello è il Leporello di mozartiana memoria. Leporello è, infatti, il servo di Don Giovanni che tiene il catalogo delle sue conquiste. Un libro pieghevole, dunque, a fisarmonica che – ispirato al muraqqa islamico – si presta ai più svariati contenuti e tecniche di resa. La poesia è, con il suo breve respiro, il genere forse più congeniale e consente un equilibrio di carta tra immagini e testo. L'idea di un libro così strutturato sta incontrando una tale fortuna che abbiamo deciso di metterne in produzione anche esemplari in bianco come supporto ai progetti creativi ed ai viaggi interiori degli amanti dei carnet de voyage.

Viviamo nell’epoca delle facili pubblicazioni, in che modo un editore può salvaguardare l’autenticità della cultura e degli scritti che pubblica?
Credo che pur nel panorama variabile e di multiforme superficialità in cui ci troviamo a operare l'onesta scelta della qualità e del rispetto del lettore premi sempre in una misura per noi soddisfacente. Non sempre questa strada è la più facile – da molti punti di vista – ma nel lungo periodo resta la più onorevole. Questa è la via che, pur talvolta faticosamente, ha garantito la sopravvivenza e l'indipendenza di molti marchi, anche piccoli o piccolissimi. Rinunciare alla qualità equivale, per me, a una sciocchezza.

Pro e contro dell’ebook.
Credo che l'editoria digitale possa offrire molti vantaggi se bene utilizzata, ma non si adatta al leporello e non potrebbe mai veicolare i nostri messaggi, almeno per quanto riguarda la produzione odierna. Penso soprattutto alla poesia: sono convinto che ci sia molto da perdere in una sua digitalizzazione; la vedrei come una terribile banalizzazione, del tutto inutile, perché la poesia va interiorizzata anche attraverso un viaggio “car(n)(t)ale”, fatto di carta. I versi non si adattano, forse, alla velocità dell’etere e le occorre la lentezza della carta da percorrere con tutti i sensi. Un discorso analogo vale per la nostra produzione figurativa: i disegni, le incisioni e gli acquerelli di Fiorina Edizioni. In futuro, chissà.

Pensando alla vostra attenzione alla poesia domandiamo: oggigiorno in che modo è possibile avvicinare i lettori alla poesia? E, ancora, al di là dei nomi ‘consolidati’ in che modo è possibile per un editore ‘riconoscere’ (e decidere di pubblicare) un vero poeta? Qual è, a vostro avviso, lo stato di salute della poesia italiana?
Credo che l'unico modo per avvicinare la poesia ai lettori sia operare una scelta severa e a volte rischiosa tra i manoscritti che giungono in redazione. La poesia non è affatto morta, perché vivo, nonostante tutto, è lo spirito dell'uomo. Mancano ancora strategie editoriali valide alla valorizzazione dell’enorme potenzialità della poesia. Tuttavia è essenziale sapere distinguere.

La buona poesia si nutre di modelli classici, antichi e moderni, e si fortifica nella conoscenza delle regole, anche quando sceglie di violarle. La vera poesia è fatica e sofferenza e gioia; non è facile scriverla, né selezionarla, né pubblicarla. Ma vale la pena fare poesia e rischiare. Dalla collana dedicata a Leopardi – Le Lune – a quella di poesia contemporanea inedita – Isolario – l’obiettivo di Fiorina è quello di condividere con i nostri lettori un’esperienza interiore profondissima. Tra tutti, penso al leporello firmato da Quirino Principe per Le Lune, Ad Arimane:

[…] Se anche una minima parte dell’energia cosmica che fu Giacomo Leopardi sussiste da qualche parte nel nostro universo, voglio immaginare che il suo rifugio coincida con il luogo vagamente surrealistico del quale lo stesso Leopardi ci fornisce le coordinate (Z. 251)

… una casa pensile in aria, sospesa con funi a una stella: poesia.

E penso al leporello di Federica Corpina per Isolario, Per fuoco non per tempo: l’opera prima di una diciannovenne di talento che con la sua scrittura ha vinto ogni riserva sulla possibilità per un editore di sostenere una perfetta sconosciuta. Rischiare, lasciarsi sedurre da un fuoco che, evidentemente, non si trova solo tra i poeti affermati; anzi, a volte è proprio lì che non si trova.

Quali (più in generale) le peculiarità dei vostri autori?
Gli autori e collaboratori di Fiorina Edizioni sono, o diventano presto, amici, sodali, compagni di viaggio come accade in tutte le piccole realtà editoriali in cui si condivide un ideale estetico ed etico. Sono poeti, uomini e donne di scienza, artisti che credono in questo progetto. Ognuno con la propria peculiarità, tutti consapevoli del potere della bellezza capace di vincere ogni dittatura visibile e invisibile.

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